Gli elementi più iconici del brand Gucci

Un linguaggio irriverente e denso di passionalità che fa convergere gli elementi innovativi con quelli classici: questo è Gucci.

Gli elementi più iconici del brand Gucci
Gli elementi più iconici del brand Gucci
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    Il marchio Gucci lo noti sin da subito, perché fonde novità ed eclettismo con l’eleganza classica e sobria del brand: un mix che di certo non è concesso a tutti. L’iconica borsa, ad esempio, è costantemente rivisitata, rinnovata e resa alla portata della donna d’affari, ma anche della studentessa del liceo; lo stesso modello di cintura può essere indossato sia dalla madre di famiglia che dalla venticinquenne per un aperitivo.

    Gucci non rinuncia al suo nome ma neppure al mood contemporaneo: è lungimirante e sempre pronto a rinnovarsi, rendendo il capo d’alta moda, tipico del brand, ricco grazie a elementi iconici come occhiali, borse, profumi, scarpe, foulard e cinture. Nella campagna #GucciGift del 2020, le GG emergono visibilmente grazie ad accessori in lana pied de poule e a motivi jacquard e paillettes che rilanciano un esclusivo stile ninety’s.

    Ma quali sono questi elementi in grado di designare ancora oggi il brand Gucci come una delle aziende più acclamate a livello mondiale?

    1. Borsa Jackie O. ispirata a Jacqueline Kennedy

    Borsa Jackie O. ispirata a Jacqueline Kennedy

    Quando parliamo di Gucci associamo la griffe a una delle donne che più hanno fatto viaggiare il marchio in tutto il mondo e che, ancora oggi, lo rappresenta: stiamo parlando di Jacqueline Kennedy Onassis la quale, ovunque fosse fotografata negli anni ’50, aveva con sé una bag del brand.

    A lei la maison ha recentemente deciso di dedicare la borsa New Jackie O, proprio per omaggiarla per la fedeltà alla borsa dalla forma tonta “a sacco”, chiusura tipica a moschettone, lavorazione di pregio in tessuto o pelle e dotata di avvolgente tracolla.

    Jackie era un’icona di stile che adattava il suo look ai tempi, ma questo accessorio è stato l’elemento che ha meglio completato la sua eleganza che era sia giovane e sia classica: elementi i quali, come abbiamo già detto, ancora oggi caratterizzano l’identità di Gucci.

    La rivisitazione in chiave pop della New Jackie O , neanche a dirlo, ha spopolato ancora una volta. Oggi presenta parti ancora più chic e pelli pregiate e ovviamente sono riconfermate le tipiche influenze equestri con impunture simili a selle. La variante della Jackie O porta il logo dello Chateau Marmont e l’intera linea si contraddistingue per le influenze contro culturali degli anni sessanta, il decadentismo dei settanta e il rock e il glamour degli anni ottanta.

    2. Borsa Bamboo Gucci

    Borsa Bamboo Gucci 2

    La borsa Bamboo di Gucci è stata creata nel 1947, sin da subito tutte le donne se innamorarono e le prime furono le star del cinema di allora. Non tutti sanno che la scelta del manico in bambù fu in realtà obbligata dalla carenza di materie prime che costrinse gli stilisti a ripiegare su questo materiale.

    Una borsa nata come un normale modello in pelle con manico di bambù e alla portata di tante, oggi è destinata a risorgere grazie alla recente versione New Bamboo che fa parte della collezione “Ouverture oof Something that Never Ended” lanciata al GucciFest.

    Destinata a diventare la nuovissima it bag del marchio, alla New Bamboo è stato dedicato persino un corto.

    Le dimensioni restano invariate, la silhouette è rettangolare in perfetto stile ninety’s, ma i manici sono colorati con cinturini fluo: cambiano i materiali, oggi fortunatamente reperibili, come nichel e parti metalliche. Se vuoi approfondire l’argomento sulle borse Gucci, dai uno sguardo qui.

    3. Mocassino Gucci dal 1953

    Mocassino Gucci dal 1953

    Esattamente come nella borsa ispirata a Jackie Kennedy, per realizzare quello che è diventato uno status symbol del brand, ovvero il mocassino, nel 1953 Gucci prende ispirazione dal mondo dei cavalli: riproduce così il morsetto di questo elegante animale trasformandolo in uno dei maggiori emblemi del brand. Il desiderio dello stilista era quello di creare una linea adatta all’eleganza maschile di quegli anni e ambire a portarla avanti a lungo nel tempo, senza perdere tipica l’estetica del tempo: è per questo che ha deciso di aggiungere l’elemento equestre sulla parte alta della calzatura.

    Il mocassino Gucci è diventato un’icona aziendale che ha superato le limitazioni modaiole del tempo perché gli andavano strette, diventando invece un complemento eterno della griffe. Il successo di questa scarpa è conferito dal fatto d’essere comoda e facile dai indossare, la tomaia è soffice e pieghevole e non ci sono lacci.

    Negli anni trenta del ventesimo secolo questo primordiale mocassino uscì dalle agresti terre indigene dove era nato, per arrivare sul mercato ed essere apprezzato e indossato innanzitutto dai divi del cinema.

    È stato però il fondatore della maison Gucci a realizzare un oggetto minimal, dal disegno pulito e in grado di mettere in primo piano il materiale confortevole e resistente. Lo ha reso un irrinunciabile accessorio senza genere, confermando ancora una volta l’esigenza tipica del brand di fondere l’eleganza tradizionale con quella fresca e giovane. Creò una calzatura talmente rivoluzionaria che, per la prima volta, un oggetto comodo entrava a far parte dell’armadio delle donne, fino ad allora condannate all’uso di tacchi tutt’altro che confortevoli.

    Tomaia in pelli pitturate, velluti decorati, suède o tele luccicanti arricchite di elementi jacquard e ovviamente, l’irrinunciabile morsetto metallico frontale diedero vita al mocassino di Gucci.

    Durante i decenni questo elemento iconico fu indossato da Alain Delon, Jodie Foster, Madonna e Brad Pitt, sino ad arrivare ai nostri tempi quando appare, alternativamente, carrarmato, punk, basic, ricamato e con una suola in eco-pelliccia che lo rende ancora più comodo. Le tinte sono le più disparate e vanno da nero al mite pastello, al fané, al rosa o all’azzurro e talvolta sono ricamate con serpenti, glitter e stampe liberty.

    4. Occhiali da vista e da sole maison Gucci

    cchiali da vista e da sole maison Gucci

    Restiamo in tema di raffinatezza e rivoluzione, quindi parliamo degli occhiali da sole Gucci che portano il brand italiano in tutto il mondo e lo fanno rappresentando con creatività materiali pregiati e rifiniture uniche. Anche in questo caso glamour ed eclettismo la fanno da padrone e la scelta va dalle montature classiche, realizzate con misteriosi modelli contemporanei total black, dagli oversize da donna e pilot da uomo, per toccare infine la vera e propria sperimentazione tipica del brand.

    Appare evidente sin da subito la ripresa delle culture giovanili di qualche decennio fa il desiderio di eliminare qualsiasi differenza di genere, mettendo al centro di tutto la persona e basta. Gli occhiali Gucci passano da linee essenziali ad altre decisamente più originali e vale lo stesso per le dimensioni e i colori, che seguono le mode stagionali senza mai smettere di stupire la platea.

    Dettagli, perfezionamenti e caratteristiche restano la chiave del successo di questi occhiali i quali, di volta in volta, sono resi più preziosi e belli, oltre che in grado di soddisfare chiunque grazie all’ampia varietà di modelli. Ognuno può sposare la sua personalità con un paio di occhiali Gucci trendy, audaci, ricchi, pur sempre misurati e raffinati.

    5. Foulard Flora dedicato a Grace Kelly

    Foulard Flora dedicato a Grace Kelly

    Il Foulard Flora fu creato dalla maison Gucci in omaggio alla Principessa Grace di Monaco nel 1966 e nel tempo è diventato, insieme ai motivi floreali con i quali era impreziosito, un must have nel guardaroba di ogni donna.

    Quando nel 1966 la Principessa fece visita all’atelier Gucci in via Monte Napoleone, dove acquistò un’incantevole borsa di bambù, prima di andare via le fu chiesto quale omaggio gradisse. Imbarazzata, Grace rispose di desiderare un foulard con disegni floreali, senza sapere però che la griffe non aveva quel tipo di elemento tra le sue collezioni. Rodolfo Gucci rispose però che proprio in quei giorni l’azienda stava creando un modello di quel tipo e che glielo avrebbe fatto recapitare quanto prima. È così che nacque un foulard ispirato alla primavera del Botticelli, pieno di bei colori, libellule, farfalle bacche il quale non passava certo inosservato.

    Si tratta di un accessorio poi adorato dalle donne di tutto il mondo e da icone come Sofia Loren e Liz Taylor. Flora è ancora oggi un oggetto ricercato dai collezionisti.

    La peculiarità di questo foulard è data dalla novità del tema floreale fino a quel momento trascurato e dal fatto che, nonostante i disegni spesso appaiano semplici, la stampa su seta di oltre quaranta colori è impeccabile e le tinte molto vivide. L’effetto luminoso dei colori perfetti e i motivi Flora sono stati ripresi proprio di recente dall’azienda che oggi lo applica a varie categorie di oggetti.

    6. La strategia di marketing Gucci è unica al mondo

    Ciò che ha fatto la differenza nel raggiungimento del successo mondiale di Gucci, è stata l’impeccabile gestione di marketing.

    Analizzando i vari brand di lusso, emerge che le aziende non ottengano sostanziosi ricavi basandosi sui capi che sfilano sulle passerelle, bensì su elementi decisamente più economici e alla portata di tanti, come cinture, borse, foulard, cappelli, occhiali da sole, profumi e scarpe.

    È proprio da queste indagini di mercato che emerge la genialità del marchio Gucci il quale, innanzitutto, esegue una minuziosa scansione dei prodotti che il mercato desidera in quel momento e successivamente, gli stilisti hanno il compito di crearli ad hoc.

    I continui studi hanno anche fatto in modo che cavalli di battaglia come i suoi elementi iconici consentissero rivisitazioni in chiave fresca e contemporanea puntando su qualcosa che il pubblico già aveva dimostrato di amare.

    Mentre nella maggior parte delle griffe di lusso il settore marketing e quello creativo sono separati e indipendenti, da Gucci non è così: abbiamo infatti due compartimenti che lavorano sinergicamente alla creazione pragmatica e a quella stravagante, senza mai rivolgersi a una fascia d’età ma a uno stato mentale.